Come è stato già illustrato nella pagina dedicata ai bambini, il naso e i seni paranasali hanno una struttura anatomica molto complessa per assolvere a diverse funzioni fisiologiche e rappresentano la porta di ingresso dell’aria nelle vie aeree superiori; svolgono innanzi tutto una funzione respiratoria, strettamente dipendente dall’ampiezza e dalla pervietà delle fosse nasali. Una volta penetrata nel naso, l’aria viene forzata a formare vortici turbolenti che le permettono un maggiore contatto con le strutture mucose al fine di riscaldarsi, umidificarsi e depurarsi dal materiale in sospensione. Una parte dell’aria viene spinta nel condotto uditivo per la ventilazione dell’orecchio medio e verso l’area olfattoria per la percezione degli stimoli odorosi.

Il flusso d’aria è regolato dall’attività del sistema nervoso autonomo. La componente ortosimpatica esercita un’azione decongestionante sulle mucose nasali mentre quella parasimpatica ha un azione vasodilatatoria e stimola la secrezione di muco. L’attività neurologica è controllata in maniera automatica sulla base della temperatura dell’aria esterna inspirata, della concentrazione di Ossigeno, della presenza di polveri o sostanze nocive, dello sforzo fisico. Normalmente le due cavità nasali non sono pervie allo stesso modo e nello stesso tempo ma lo sono in maniera alternata secondo un fisiologico ciclo respiratorio nasale; ogni ciclo dura circa 2 ore. Le mucose nasali inoltre filtrano l’aria dalle impurità grazie a un sottile strato di muco, sul quale vanno a depositarsi le particelle più pesanti spinte dalle turbolenze dell’aria di passaggio. Questo strato di muco viene costantemente movimentato verso la faringe e verso la bocca dalle cellule ciliate del rivestimento. Le sostanze estranee vengono quindi allontanate dal naso (clearence mucociliare) per poter essere eliminate. Freddo, fumo, farmaci, secchezza della mucosa nasale, interventi chirurgici sul turbinato, etc. possono  rallentare  questo tempo e favorire una riduzione delle difese nasali.

Risulta quindi facile comprendere come l’ostruzione cronica del naso e dei seni paranasali generi un circolo vizioso, che impedisce il corretto lavoro del sistema immunitario e facilita l’insorgenza di infezioni potenzialmente molto gravi.

La respirazione orale cronica che ne consegue può avere inoltre conseguenze negative anche sul buon funzionamento della bocca e dell’articolazione temporo-mandibolare, come illustrato in questo video.


In caso di malattie acute o croniche del naso e dei seni paranasali è importante seguire naturalmente le indicazioni del medico curante e dello specialista otorinolaringoiatra. Data la natura di labirinto di queste strutture è molto facile che si creino ostacoli al passaggio dell’aria e ristagno di materiale infetto. Di seguito vengono elencate alcune misure che possono essere complementari e di grande utilità a cominciare dal lavaggio nasale per rimuovere le secrezioni e parte dei blocchi alla ventilazione.

Lavare il naso con abbondante soluzione salina calda.
La pratica di Jala Neti, pulizia e lavaggio del naso, è un’antica tecnica dell’Hatha Yoga, che aiuta a prevenire e a curare i disturbi delle prime vie respiratorie, alleviando sinusiti, allergie, raffreddori, riniti e disturbi alle orecchie, alla gola e agli occhi. Calma inoltre la mente e riduce l’ansia attraverso il riequilibrio del respiro. Viene effettuata con uno speciale recipiente chiamato Neti Lota, anche se è possibile utilizzare una grossa siringa (almeno 20 ml con l’apposita oliva in silicone per non graffiare la narice) o una bottiglia dal collo angolato e lungo.

L’apposito recipiente va riempito con acqua tiepida a temperatura corporea e salata. La dose ideale è un cucchiaino raso di sale fino per 300/400 ml di acqua. Si consiglia di aggiungere un pizzico di Bicarbonato di Sodio per alcalinizzare ulteriormente la soluzione. Ci sono inoltre preparati già pronti da sciogliere in acqua e soluzioni medicamentose di varia natura che risultano altrettanto efficaci. L’importante è lavare il “labirinto” con una GRANDE quantità di soluzione per lavare ogni più piccolo anfratto raggiungibile.

Inserite il beccuccio del contenitore nella narice sinistra in modo delicato. Procedete, inclinando lentamente la testa verso destra e in basso in modo che l’acqua fluisca dentro la narice sinistra. È importante respirare con la bocca, in modo da evitare che l’acqua possa andare nella gola. Questa evenienza è causata da una posizione scorretta della testa. Almeno 200-250 ml di soluzione dovrebbero fluire dalla narice sinistra per poi uscire da quella destra in maniera naturale; meglio ancora utilizzare tutto il contenuto del Lota per ciascuna narice. Lo stesso procedimento va ripetuto in senso opposto quindi inclinate la testa verso sinistra e versate l’acqua nella narice destra.

Al termine del lavaggio il naso va asciugato, inclinando la testa in avanti per far defluire acqua e secrezioni; chiudendo una narice alla volta con una leggera pressione del dito, soffiate con energia 10 volte, in modo che ogni goccia d’acqua venga espulsa. Ripetete lo stesso procedimento infine con entrambe le narici aperte fino a quando il naso non è completamente asciutto. È possibile avvertire una sensazione di bruciore durante le prime volte. Questo può accadere perché le mucose non sono abituate al contatto diretto con l’acqua o perché vi è troppo o troppo poco sale. Anche gli occhi potrebbero dare segni di arrossamento ma queste sensazioni spariranno dopo alcune volte che si ripete la pratica. In questo video la tecnica corretta viene spiegata nei particolari.

Per ottenere dei buoni risultati, è consigliata una pratica costante e quotidiana al mattino o alla sera; anche più volte al giorno in caso di raffreddori. Questa pratica è utile per rimuovere lo sporco e il muco carico di batteri presenti nei passaggi nasali. È consigliato praticare lo jala neti al mattino e comunque, se necessario, può essere praticata in qualsiasi momento della giornata, tranne che subito dopo i pasti. Usare molta cautela in caso di predisposizione al sanguinamento nasale (epistassi).

Curare le vie respiratorie, seguendo le indicazioni del medico curante e dell’otorinolaringoiatra.
In aggiunta possono migliorare la ventilazione nasale:
Rinovit dosaggio basso gocce nasali, 3 gocce per narice 3 volte al giorno durante le fasi acute delle malattie respiratorie;
Echinaid estratto puro gocce, 15 gocce in un bicchiere d’acqua due volte al giorno per tutta la durata della stagione fredda;
umidificazione dell’aria con o senza aromi e oli.

Allenarsi a respirare in modo consapevole.
Un corso di terapia miofunzionale, di logopedia o di yoga aiutano a recuperare la respirazione nasale e diaframmatica; l’esecuzione regolare degli esercizi respiratori consigliati e la pratica dello yoga aiutano a conoscersi e controllarsi. Per esempio il Sukha Pranayama è una facile pratica, che permette di re-imparare a respirare e ad attivare i circuiti benefici legati a una respirazione valida ed efficace.

Buona respirazione!